Trattato di Rhandeia

Il Trattato di Rhandeia fu un trattato di pace concluso tra l'Impero romano e l'Impero partico nella città di frontiera di Rhandeia nell'attuale Turchia nel 63. Il trattato, che concluse la guerra romano-partica del 58-63, stabiliva che da allora in poi un il principe dei Parti della linea arsacide si sarebbe seduto sul trono armeno, ma la sua nomina, o diritto di investitura, sarebbe stata affidata all'imperatore di Roma.[1][2] Anche se ciò rese l'Armenia un regno cliente, varie fonti romane contemporanee pensavano che Nerone avesse de facto ceduto l'Armenia all'Impero partico.[3] Questo compromesso tra la Partia e Roma durò per diversi decenni, fino al 114, quando Roma sotto Traiano prese il controllo diretto dell'Armenia arsacide e la incorporò in una provincia romana di breve durata che durò solo quattro anni. La provincia fu apparentemente abbandonata sotto il successore di Traiano, Adriano, nel 118.[2]

  1. ^ Mikaberidze, 2015, pp. 9, 144.
  2. ^ a b Gagarin, 2009, p. 266.
  3. ^ Redgate, 2000, pp. 88-91.

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